Pretola

Ha origini antiche e si trova sulla riva destra del fiume Tevere, diventato simbolo dell’abitato insieme alla Torre a pianta quadrangolare del XIV sec.

STORIA

Il tratto del Fiume Tevere dove sorge Pretola è il più vicino al nucleo antico della città di Perugia e probabilmente la via che scende lungo il Fosso del Camposanto, parte dell’attuale sentiero della Lavandaie, rappresentava la strada che collegava l’insediamento prima umbro e poi etrusco di Perugia oltre il Tevere a Oriente. Almeno fino all’epoca romana il guado del fiume verso est, verso Arna e Gubbio avveniva ove oggi sorge l’abitato di Pretola.

La chiesa di Pretola, dedicata a San Nicola, viene nominata in un documento imperiale del 1163, ciò può essere un’indicazione sul periodo in cui nasce l’insediamento di Pretola, legato alla messa a coltura della zona. Nella documentazione più antica troviamo il toponimo di Fracta Iamperetole. Fracta indica il disboscamento volto a creare fratti ossia parti di terreno distrutte o spezzate. 

(Fonte: Wikipedia)

ATTUALITA’

In passato l’economia del borgo di Pretola si basava sui mestieri legati al fiume Tevere: i raccoglitori di legna o uncinatori che arpionavano i tronchi d’albero portati via dalle piene e raccolti con l’uncinaja (un uncino normalmente realizzato in acero campestre); i cavatori di rena, le lavandaie e i carrettieri. Pretola a partire dall’Ottocento e fino agli anni Cinquanta ha rappresentato una vera e propria lavanderia a cielo aperto al servizio della città di Perugia.

La vicinanza della superstrada E45 ne ha favorito lo sviluppo in tempi recenti. Grazie alla presenza di un ponte già in tempi antichi, gli abitati di Pretola e Ponte Valleceppi possono quasi essere considerati come un tutt’uno. L’agricoltura, in piccola parte, e aziende artigianali ed attività industriali sono alla base del reddito locale.

(Fonte: Wikipedia)

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